Settore Nautico
Costituiamo un punto di riferimento per le necessità relative al settore nautico: offriamo un’importante varietà di prodotti, tra i quali trecce e corde per ormeggio, in materiali naturali e sintetici, trecce e corde galleggianti, corde per calafataggio e materiali per ornamenti delle imbarcazioni.
Corda nautica
Fare riferimento alla corda in generale, in ambito navale, è molto riduttivo: nell’arte marinara esistono una serie di nomi che distinguono il sartiame presente su un’imbarcazione, in base alla sua funzione. Tra questi, le gomene e le cime, si differenziano in base al diametro e sono funzionali all’ormeggio; le scotte sono corde utili alla regolazione dell’angolo della vela rispetto alla direzione del vento; la drizza è un cavo che solleva le vele; la sagola si caratterizza per essere un cavo di piccolo diametro (generalmente sotto i 5 mm).
Il sartiame tessile, rispetto ai cavi in acciaio, risulta più leggero a parità di resistenza a trazione, più resistente al salino e più pratico per la conservazione sotto coperta.
La corda è la più classica e tradizionale tra le cime con cui è possibile equipaggiare un’imbarcazione; è composta da 3 o 4 legnoli con o senza lavorazione a gherlino (doppio ritorto), generalmente in fibra sintetica o, per conservare uno stile più tradizionale, in fibra naturale, come lino, juta, sisal e manila (abaca)
Nella nautica, generalmente, le corde vengono utilizzate come cime da ormeggio o come parabordi perchè, anche se rispetto alle trecce sopportano carichi minori ed hanno degli allungamenti maggiori, comunque mantengono una buona morbidezza anche dopo un uso prolungato.
Le corde in lino, sisal e manila sono la scelta ideale per equipaggiare un’imbarcazione d’epoca, l’aspetto classico unito ai materiali naturali, conferisce all’imbarcazione un fascino d’altri tempi.
Tuttavia i materiali sintetici hanno caratteristiche fisiche che difficilmente eguagliano i materiali naturali, sia per maneggevolezza che per la stabilità nel tempo.
Tra questi materiali, il polipropilene, in particolare, è indicato per le cime galleggianti, in quanto la sua densità è minore di quella dell’acqua.
Il sartiame tessile, rispetto ai cavi in acciaio, risulta più leggero a parità di resistenza a trazione, più resistente al salino e più pratico per la conservazione sotto coperta.
La corda è la più classica e tradizionale tra le cime con cui è possibile equipaggiare un’imbarcazione; è composta da 3 o 4 legnoli con o senza lavorazione a gherlino (doppio ritorto), generalmente in fibra sintetica o, per conservare uno stile più tradizionale, in fibra naturale, come lino, juta, sisal e manila (abaca)
Nella nautica, generalmente, le corde vengono utilizzate come cime da ormeggio o come parabordi perchè, anche se rispetto alle trecce sopportano carichi minori ed hanno degli allungamenti maggiori, comunque mantengono una buona morbidezza anche dopo un uso prolungato.
Le corde in lino, sisal e manila sono la scelta ideale per equipaggiare un’imbarcazione d’epoca, l’aspetto classico unito ai materiali naturali, conferisce all’imbarcazione un fascino d’altri tempi.
Tuttavia i materiali sintetici hanno caratteristiche fisiche che difficilmente eguagliano i materiali naturali, sia per maneggevolezza che per la stabilità nel tempo.
Tra questi materiali, il polipropilene, in particolare, è indicato per le cime galleggianti, in quanto la sua densità è minore di quella dell’acqua.
Treccia nautica
Nel sartiame tessile, rientra anche la treccia nautica che, diversamente dalla corda, ha un aspetto tubolare: si utilizzano le corde o le trecce sulla base delle esigenze e risulta fondamentale la scelta del tipo di materiale. Solitamente nella nautica da diporto vengono utilizzate trecce in fibra sintetica che garantiscono ottima resistenza al salino, maneggevolezza, resistenza a trazione e bassi allungamenti. Le fibre di poliestere, invece, si caratterizzano per l’alta tenacità, la discreta leggerezza e la resistenza all’usura; di contro, risultano meno resistenti all’abrasione, alle pieghe ed agli agenti chimici e fisici.
Le trecce, in genere, sono formate da un’anima interna ed una calza esterna, le quali hanno ognuna la sua funzione specifica: la calza deve garantire una presa sicura e deve resistere all’abrasione, mentre l’anima, non visibile esternamente, è responsabile della resistenza a trazione, della resistenza alla fatica e dell’allungamento.
Le fibre speciali, quali ad esempio, Kevlar® e Dyneema®, vengono utilizzate come anima interna della treccia per aumentarne la flessibilità e la resistenza, mentre sono richiesti materiali con bassi coefficienti di allungamento per sopportare carichi fissi come nella sartie e negli stralli.
Quando si vogliono raggiungere alti livelli di resistenza a trazione, si impiegano trecce a doppia calza costituite da due strati di calza esterna, le quali garantiscono anche buona resistenza allo sfregamento nelle numerose pulegge e deviatori.
Infine per l’ormeggio si predilige la scelta di corde ad alta tenacità, elastiche, maneggevoli, resistenti all’abrasione; ma anche caratterizzate da una morbidezza che si mantiene dopo la lunga esposizione in acqua marina.
Le trecce, in genere, sono formate da un’anima interna ed una calza esterna, le quali hanno ognuna la sua funzione specifica: la calza deve garantire una presa sicura e deve resistere all’abrasione, mentre l’anima, non visibile esternamente, è responsabile della resistenza a trazione, della resistenza alla fatica e dell’allungamento.
Le fibre speciali, quali ad esempio, Kevlar® e Dyneema®, vengono utilizzate come anima interna della treccia per aumentarne la flessibilità e la resistenza, mentre sono richiesti materiali con bassi coefficienti di allungamento per sopportare carichi fissi come nella sartie e negli stralli.
Quando si vogliono raggiungere alti livelli di resistenza a trazione, si impiegano trecce a doppia calza costituite da due strati di calza esterna, le quali garantiscono anche buona resistenza allo sfregamento nelle numerose pulegge e deviatori.
Infine per l’ormeggio si predilige la scelta di corde ad alta tenacità, elastiche, maneggevoli, resistenti all’abrasione; ma anche caratterizzate da una morbidezza che si mantiene dopo la lunga esposizione in acqua marina.